In ognuno di noi soggiorna un lato oscuro, con il quale forse è meglio dialogare, perchè se troppo a lungo volutamente ignorato, esso può diventare prepotente e pericoloso...

lunedì 19 marzo 2012

Un libro diventa di chi lo legge


Dopo aver pubblicato TRE INNOCUI DELIRI ho imparato davvero tanto sulla scrittura. Il mondo che ho trovato, i feedback che mi sono arrivati, mi hanno fatto intuire (capire sarebbe troppo) i mille aspetti di questo Mestiere. Perchè così lo vedo io, come un Mestiere. Non come un bisogno né come uno sfogo, ma come un Mestiere, con la M maiuscola.
Una volta pubblicato, il mio libro di racconti è diventato di tutti quelli che volevano leggerlo. Ognuno ci ha visto delle cose differenti, e in questo modo le ho viste anch'io. E ho scoperto questa magia unica di cui può godere lo scrittore. L'ho visto prendere decine di sfaccettature diverse, che sono uscite anche senza il mio controllo, a volte.
Io scrivo di paure, di lati oscuri, di bivi inquietanti, di dialogo tra noi e quell'altra parte di noi, che sta oltre lo specchio. Ma in realtà scrivo di emozioni, delle mie e delle vostre.
La mia testa mi propone delle storie e io decido di metterle sulla carta. Mentre scrivo, le storie si sviluppano, si svelano, si arricchiscono, e portano un messaggio. Quale sia il messaggio, ogni lettore lo stabilisce per conto suo. L'importante è che un messaggio arrivi. Può essere divertente (anche la paura può esserlo), può essere angosciante, può essere leggero o pesante, può durare pochi minuti o restare impresso per anni. Ciò che conta è che, almeno per un attimo, smuova qualcosa.
I due romanzi che ho "covato" in seguito hanno fatto tesoro di questo insegnamento, nutriti da un'altra consapevolezza.
Se hai letto TRE INNOCUI DELIRI e hai provato un brivido, qualunque esso sia, ho svolto bene il mio Mestiere.