In ognuno di noi soggiorna un lato oscuro, con il quale forse è meglio dialogare, perchè se troppo a lungo volutamente ignorato, esso può diventare prepotente e pericoloso...

giovedì 28 novembre 2013

QUALCHE PIANO OLTRE alla Libreria Borsatti

Oggi, giovedì 28 novembre, alle ore 18.00, alla Libreria Borsatti di Via Ponchielli, a Trieste, Maria Irene Cimmino, Presidente dell'Associazione IrReale Narrativa Km0, presenta il mio romanzo QUALCHE PIANO OLTRE. A intrattenervi con le letture dei brani la splendida voce di Stefano Vattovani.

Immagina di entrare in un ascensore e premere il tasto del tuo piano. Immagina che l'ascensore non si fermi, ma prosegua ininterrottamente la sua corsa. Immagina che all'aprirsi delle porte la familiare realtà sia completamente trasformata.
Ora immagina che sia tutto vero.

Nella cornice di un cortile condominiale degli anni ’70, Sara e Paolo vivono la loro infanzia uniti da una forte amicizia. Pomeriggi d’estate si allungano tra giochi con gli amici, sogni di supereroi e innocenti fughe in un luogo appartato, solo per loro due, la tana. Qui, un giorno, Sara trova dei disegni nascosti, figure di mostri intrappolate nei fogli di carta: è il segreto di Paolo, tormentato da visioni pericolose e inconfessabili, segni di una realtà che nessuno può comprendere. Per impedire che anche Sara ne diventi vittima, Paolo la prega di dimenticare ciò che ha visto, e l’amica cancella l’episodio dalla memoria.
I due bambini diventano adulti e l’amicizia si trasforma in un sentimento più intenso, ma la vita di Paolo si copre di ombre che Sara cerca di scacciare, fino a quando...
In un giorno come tanti, Sara va a far visita a sua madre, nella stessa palazzina in cui è cresciuta. Entra nell’ascensore e preme il tasto per salire al terzo piano, ma quello che sembra un semplice gesto si rivela una scelta che cambierà la sua esistenza.
Chiamata a salvare il suo amico di sempre, Sara supererà i limiti della morte, varcherà le porte dell'inimmaginabile e si troverà a fare i conti con il passato e con i suoi sentimenti, in luoghi dove la paura prende molte forme e il coraggio ha i contorni dell’infanzia.

DOPO AVERLO LETTO, NON SARETE PIU' GLI STESSI...!

mercoledì 2 ottobre 2013

Il giornalista Daniele Benvenuti: che recensione! Da leggere :-)

SABRINA GREGORI
‘QUALCHE PIANO OLTRE’
(ocio che questo è un LIBRO e nel lettore cd si potrebbe incastrare…)

Sabrina Gregori, per una larga fetta della sua vita, ha sbagliato quasi tutto. Educata, composta, solare, regolare e longilinea (anche se, forse, preferirebbe il termine ‘smilza’), la biondina di San Giovanni (inteso come rione di Trieste e non come comprensorio dell’ex ospedale psichiatrico…) ha sprecato anni preziosi sugli scranni dell’Università insieme ad altri babbei per poi laurearsi in Scienze politiche. E in seguito, non paga, altrettanti anni per cercare di far fruttare adeguatamente nella vita reale il titolo di studio meritatamente ottenuto nonostante le esperienze di spicco conseguite nel mondo della formazione.
Poi, probabilmente, si è incazzata insieme a parecchi altri tra i babbei di cui sopra. Solo che lei, Sabrina Gregori, si è progressivamente scoperta addosso una serie di talenti che neppure sospettava di avere: prima attrice teatrale, poi cantante e persino sceneggiatrice. Sempre con eccellenti risultati e concreti riscontri di pubblico e critica. Infine, tanto per non farsi mancare nulla, ha tirato fuori con le unghie anche il talento di scrittrice e, partita timidamente in sordina, ha saputo conquistare credibilità e rispetto con le sue sole forze senza neppure far parte dell’intellighentia correttamente schierata e dei salotti giusti.
In un contesto sociale nel quale inutili bipedi dal look eccentrico e dalle qualità inesistenti cercano la clamorosa ribalta dichiarando amore eterno a brutali assassini per poi agghiacciare gli sfortunati lettori con la comica inadeguatezza delle loro produzioni, Sabrina Gregori ha scelto invece la strada del lavoro metodico e della maturazione creativa, tenendo un pudico basso profilo anche se le sue eccellenti esperienze sul palcoscenico da assoluta protagonista avrebbero potuto consentirle (e le consentirebbero tuttora…) di attirare l’attenzione delle cronache con qualche coup de théâtre promozionalmente efficace e redditizio.
Purtroppo per lei, tuttavia, non ha precedenti penali, vizi pubblicamente riconosciuti attraverso clamorosi outing (almeno, che io sappia…) e neppure una casa editrice potentissima e in grado ‘comprarle’ qualche premio prestigioso, lanciandola così a livello nazionale come meriterebbe. Sabrina Gregori deve affidarsi solo al suo talento e alla sua fantasia con quel supporto che soltanto i piccoli ma lungimiranti editori possono fornire e quella complicità che solo il rispetto dei colleghi di penna (oppure di tastiera o di copertina) possono garantire.
Lascio a qualche illustre teorico il compito di psicanalizzarne i testi e, magari, di stabilire anche se le atmosfere prevalentemente oscure da lei trattate nascondano o meno particolari problemi interiori. Personalmente, ritengo assolutamente di no e mi limito a valutarne da semplice lettore ormai rodato (e giammai da critico letterario: mica mi arrivano i libri gratis a casa insieme ai cadeau dalle case editrici…) le caratteristiche espressive e tematiche. Perché, se gli inquietanti racconti contenuti nella raccolta ‘Tre innocui deliri’ del 2010 l’avevano catapultata a sorpresa tra gli autori emergenti (poca emoglobina e tanto mistero, discreto soprannaturale e maggiori dosi di allegoria, quasi nulla la violenza ma percepibile assai la suspance, alto livello di originalità e basso in termini di autocompiacimento stilistico), la forma del romanzo che la impegna nel recente ‘Qualche piano oltre’ diventa assai più congeniale e completo.
Restando sul panorama italiano, tra una grandinata di libercoli-sceneggiature (70-90 paginette di botta e risposta) e una manciata di tomi dalla rara imponenza (alla Giorgio Faletti, per intenderci), quello di Sabrina Gregori si colloca in un’ideale via di mezzo con un volumetto né troppo corto da lasciare la pancia mezza vuota, né eccessivamente lungo da provocare sonnolenza. Le sue “indagini nelle pieghe oscure dell’animo umano” questa volta la portano solo apparentemente a fare i conti con i palpiti claustrofobici promessi in copertina quando si preannuncia un’avventura all’interno di “un ascensore che non si ferma e prosegue ininterrottamente la sua corsa fino a riaprire le sue porte in un mondo completamente trasformato”. Niente testate per guadagnarsi un filo di ossigeno prima di soffocare in uno spazio angusto, dunque; nessun mostro a fare capolino dallo specchio per ingoiare l’occupante, né serial killer armati di sega circolare o camuffati da giocatore di hockey. Il sottile ‘imbroglio’ di copertina, bontà sua, è solo uno strumento per attirare il lettore verso una storia fondamentalmente generazionale e localistica (Trieste, le sue peculiarità climatiche e quelle storiche emergono di frequente) che prende il via negli anni Settanta in un cortile condominiale per poi saltellare tra l’oggi e il ieri con la lotta della protagonista (prima soltanto psicologica, poi anche fisica) per assicurarsi un domani. L’amico del cuore, una tana, visioni mostruose e disegni terribili ma dal chiaro effetto placebo; una storia d’amore e di abbandono, di separazione e di unione, di eroismo e di generosità, di crescita e di regressione. Né horror, né fantasy, né tantomeno thriller.
‘Qualche piano oltre’ è un viaggio in perfetto ‘Gregory’s style’ che sfida tempo e spazio e che, come direbbe l’autrice, costituisce “uno sguardo attento nell’animo di una donna capace di affrontare un percorso di riscatto e consapevolezza”.

Daniele Benvenuti

sabato 28 settembre 2013

Dal blog My Secret Diary

Ogni libro possiede un anima, l’anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e chi a sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiori le pagine, il suo spirito acquista forza.


Ancora una bella recensione di QUALCHE PIANO OLTRE dal blog letterario My Secret Diary:

"Qualche piano oltre, oltre ad essere una storia appassionante, è anche ben strutturata. L'ho trovata suggestiva, magica, surreale, ardente e a tratti toccante."

"L'inquietudine, l'eccitazione, la tensione e la suspense, accompagnano il lettore di pagina in pagina. In questo libro ho trovato molte metafore che stimolano chi legge la storia, a riflettere sul senso della vita."

"Complimenti quindi a Sabrina Gregori per essere riuscita a "ipnotizzarmi" con la sua storia, divorata in sole due notti."


My Secret Diary: recensione QUALCHE PIANO OLTRE


Grazie a Serena per le sue osservazioni dirette e immediate.

lunedì 9 settembre 2013

QPO su La Voce di Trieste

Sul numero del 7 settembre 2013 de La Voce di Trieste un articolo sul mio romanzo QUALCHE PIANO OLTRE.
Un ringraziamento a Fabio Dalmasso.

mercoledì 4 settembre 2013

Il Flauto di Pan: recensione di QPO

La nostra è solo una tra le migliaia di realtà possibili. Se sei arrivato qui, forse, anche tu percepisci il
fascino della magia e desideri esplorare nuove possibilità. Che il tuo viaggio nell'ignoto abbia inizio!

Il blog letterario Il Flauto di Pan recensisce QUALCHE PIANO OLTRE:

"Attraverso la penna di Sabrina Gregori, un gesto di routine, come entrare in un ascensore e premere un tasto, si trasforma in una scelta che può cambiare la vita."

"Fiabesco, struggente, surreale, Qualche piano oltre segna un esordio letterario meritevole di attenzione. Atmosfere cupe, quasi da romanzo horror, si mescolano con quelle nostalgiche di un’infanzia che ci riporta all’ombra di un cortile nei lontani anni settanta."


Il Flauto di Pan: recensione QUALCHE PIANO OLTRE


Un ringraziamento a Miriam Mastrovito per la sua analisi, profonda e delicata.

mercoledì 28 agosto 2013

Chiacchierando in radio...

Ecco il link di una simpatica mattinata a Radio Capodistria, parlando, tra musica e sorrisi, di Qualche piano oltre con Barbara Urizzi e Daniele Kovacic:
La Radio Fuori - 26/08/2013



Che regalo mi aspetta oggi?

Una nuova recensione, come una piccola sorpresa!
Luca Favaro, blogger di libri e autore di racconti, viene catturato in una libreria della provincia di Treviso dalla copertina di Qualche piano oltre. Acquista il romanzo, lo legge d'un fiato e scrive una lunga recensione:
recensione QPO di Luca Favaro
Grazie a Luca, per la sensibilità con cui ha colto i particolari nelle pieghe della storia di Sara e Paolo, e grazie a Massimo Goina, che con la sua copertina ha attirato la sua attenzione. :-)

martedì 20 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE sulle Cronache Isontine

Cronache Isontine
Quotidiano online della Provincia di Gorizia:
il thriller al femminile di Sabrina Gregori


Maria Irene Cimmino, Presidente dell'Associazione culturale "IrReale-narrativakm0", recensisce QUALCHE PIANO OLTRE

Qualche Piano Oltre
ed. Linee Infinite

A tre anni dall'uscita del suo primo libro, Tre Innocui Deliri, Sabrina Gregori lascia momentaneamente i racconti per un romanzo: Qualche Piano Oltre.
E ancora una volta l'indagine affonda nelle inquietudini dell'animo femminile, nelle sue molteplici sfaccettature, là dove le zone d'ombra appaiono spesso più ampie delle zone di luce.

Il romanzo descrive con continui flash-back la storia di Sara, dall'infanzia all'età adulta, e in particolare la sua amicizia con Paolo, personaggio inquieto e custode di un oscuro segreto, dapprima compagno di giochi, poi oggetto di un grande amore.

Molte sono le tematiche che l'autrice affronta nel libro: i giochi dei bambini in un cortile condominiale, l'amicizia e la condivisione dei primi segreti, i turbamenti dell'adolescenza, il coraggio e la paura, i personaggi fantastici che si innestano in situazioni reali: in breve la rappresentazione della vita che talvolta avviene anche valicando la porta di un altrove, di un altro piano, dove si compiono tutte le scelte, dove la memoria assume una valenza diversa, un diverso significato.
Con un gesto consuetudinario e all'apparenza del tutto normale, come entrare in un ascensore e premere il pulsante, Sara verrà chiamata a intraprendere un percorso a ritroso che la porterà verso la piena maturità e autoconsapevolezza. L'ascensore infatti sembra non fermarsi, prosegue la sua corsa verso un luogo indefinito e indefinibile dove invece tutto accade, dove il passato si confonde con il presente in una dimensione atemporale.

Magistrale è il modo in cui l'autrice riesce a trasmettere il caleidoscopico mondo del sentire femminile, del dolore di una donna nella sua accezione cosmica e universale: l'abbandono, l'umiliazione, lo scoramento, l'indicibilità di una passione, l'impossibilità di spiegare e spiegarsi, il disvelarsi di un amore totalizzante che lascia senza fiato, inebria e sconvolge, riempie di quell'energia che porta a scelte che possono cambiare la vita.

Il romanzo è anche un percorso di speranza. Da un amore incompiuto, Sara giungerà ad un nuovo concetto di amore: verso se stessa e verso gli altri, un sentimento che apre al mondo, per vivere consapevolmente la pienezza della sua esistenza.

 Sabrina Gregori opera, in questo libro, una grande ricerca sulla parola scritta. Il suo linguaggio, che tocca tutte le corde del sentimento, è asciutto e levigato, capace, con la forza del chiaroscuro, di smorzare i momenti più cupi lasciando che dal tessuto narrativo traspaia ogni piccola emozione, ogni palpito, persino nell'insostenibilità di una tragedia.

Un'autrice di indubbio talento che si muove su un terreno a lei congeniale, con una storia di grande respiro che lascerà un segno duraturo nell'animo del lettore sensibile.


mercoledì 14 agosto 2013

QPO a occhi aperti

Oggi, mercoledì 14 agosto, alle 11.15 occhi aperti su QUALCHE PIANO OLTRE! Su Radio Rai Uno Fvg, io, Stefano Caso e Fabia Trotta presenteremo i nostri rispettivi libri alla trasmissione "Radio a occhi aperti", ospiti dei bravissimi Claudia Brugnetta e Alberto Rochira. Chiacchiere, curiosità, qualche breve lettura per darvi un piccolo assaggio... W la radio!!

martedì 13 agosto 2013

QUALCUNO ALLA PORTA diventa un film

QUALCUNO ALLA PORTA è un racconto che ho scritto per l'antologia NERO 13, una raccolta di 13 racconti dei migliori giallisti (& C.) del Friuli Venezia Giulia, pubblicata nel 2012 da Libra Edizioni.
Alice si sveglia nel cuore buio della notte dopo aver sentito bussare alla sua porta. Il sogno interrotto dall'improvviso risveglio era un vero incubo e Alice è quasi sollevata. Ma poco dopo, i colpi sulla porta di casa si ripetono e la paura sale, mentre Alice ripercorre con la mente il sogno da cui si è svegliata. Nel sogno Max, l'uomo di cui è innamorata, l'ha chiamata per parlarle, ma quando Alice lo raggiunge nel suo appartamento ciò che trova non è proprio quel che si aspettava.
Amore e possesso, sogno e realtà. Tutto questo si tramuta nel corto di Marco Giovanetti. E colpisce come un pugno allo stomaco.

clicca per vedere il trailer di QUALCUNO ALLA PORTA

lunedì 12 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE inizia così...


Prologo

Con il cuore che batteva come un dannato, Sara strinse gli occhi a fessura e li schermò con la mano, cercando di abituarsi alla luminosità abbagliante. Quando riuscì a mettere a fuoco l’ambiente, il cuore per un istante si fermò.
In quel piano della palazzina dove aveva vissuto per ventiquattro anni, le scale non c’erano, a salire a scendere. Le porte, invece, erano proprio li, dove dovevano essere. Sara esitò, confusa dalla familiarità dell’ambiente combinata alla dimensione surreale. Tutto era assolutamente immobile, non c’era un alito d’aria e regnava il più completo silenzio. Fece un passo e si bloccò.
«E se stessi solo sognando?» si chiese ad
alta voce. Con gesto infantile si pizzicò il braccio, ma non accadde nulla: era ferma, in piedi, nello stesso e identico posto. Si girò verso l’ascensore con cui era salita e rimase a bocca aperta. Dietro di lei c’era un’altra parete interamente bianca. L’ascensore era scomparso.
«No!» Si proiettò con le mani sulla parete nuda. Il muro era freddo al tatto e un brivido la percorse da capo a piedi. «Maledizione!» Dovunque si trovasse, non c’era modo di andarsene.


martedì 6 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE nell'Isola del Sole


Stasera, martedì 6 agosto, alle h. 18.30, vi aspetto per un fresco aperitivo letterario, con letture e musica, all'Hotel Savoy di Grado. Maria Irene Cimmino, presidente dell'Associazione Culturale IrReale Narrativa Km0, presenta il mio romanzo QUALCHE PIANO OLTRE. Ci accompagneranno le letture dell'attrice Cinzia Borsatti e la musica della chitarra del musicista Emanuele Smilzo Romano.








... fuori caldo torrido, dentro brividi da QPO! brrrrrr!!!!!!!!!!












giovedì 1 agosto 2013

Recensione di QUALCHE PIANO OLTRE a cura di Giancarlo Re


QUALCHE PIANO OLTRE, di Sabrina Gregori

  
Il "piano oltre" è quello dove arriva, si muove, si articola in molti labirintici dettagli questo trascinante libro nutrito da una immaginazione quasi lussureggiante e sorretto da uno stile esatto e impeccabile.
Sabrina Gregori, con questo nuovo romanzo, immagina un personaggio femminile, Sara, che dà progressivamente corpo alle sue fantasie, narra il suo percorso di crescita da bambina a giovane donna che porta dentro di sé senza mai separarsene del tutto la sua infantile curiosità inesausta, il suo stupore davanti al mondo, grande sia pure nel ristretto cerchio ambientale della sua adolescenza, la fame di conoscenza di quando era bambina. E' l'età dove si è formato tutto quello che ci seguirà poi, nel ricordo e nell'immaginazione. Dove, per la protagonista Sara, probabile e ben dissimulato alter ego dell'autrice, è nato ed è cresciuto l'unico grande amore della sua vita, Paolo.
Paolo è il personaggio chiave del romanzo, il protagonista un po' irreale, un po' magico e un po' malefico che riempie tutta la vita di Sara, nel bene prima, nei primi candidi e quasi camerateschi approcci, e  poi nel progressivo, tragico e un po' surreale disfacimento finale. Paolo passa poco alla volta dai primi sintomi a crisi sempre più gravi e devastanti di un male perverso, complicato dalla visione di figure fantasmatiche che diventeranno nel finale protagoniste anche nella vita di Sara. Le crisi di Paolo lo fanno precipitare in un mondo di incubi e di ossessioni che la sua giovane e innocente amica non può, sulle prime, capire. E Sabrina Gregori fa progredire questa storia con grande sapienza, quasi scenica, alternando il racconto delle varie fasi della vita di Sara con efficaci flasback all'indietro, là dove i sogni e le fantasie dei due ragazzi, là nella loro tana segreta, erano cominciati.
Il "piano oltre" infatti è quello cui Sara non riesce ad approdare, nell'ascensore, rientrando da adulta nella casa dei genitori, perché piomba con il ricordo e l'immaginazione nel pieno del fatto più importante e più tragico della sua vita, in un'atmosfera onirica e rarefatta dove pian piano, passando attraverso esperienze anche sensoriali particolari e dolorose, riesce a recuperare la serenità.
Dura impresa è rendere la sostanza di questo romanzo, per l'intrecciarsi dei momenti di realtà e di sogno-immaginazione che pure svolgendosi su piani diversi sono perfettamente calibrati e funzionale gli uni agli altri. Sensazioni, paure, incubi sono alternati a spezzoni di vita normale: la carriera lavorativa della protagonista, la sua vita in famiglia e il suo stretto rapporto con la madre, gli incontri con le amiche, la decisione improvvisa di staccarsi da tutti e di rifugiarsi a Londra, dove, con un inglese fluente, intreccia una relazione con un giovane musicista slavo che si innamora di lei e le fa conoscere per la prima volta l'amore fisico. E poi l'abbandono repentino, il ritorno a casa, il rientro in città. Sempre con il suo Paolo nella mente e nel cuore.
Che dire? Qualcuno lo ha definito un romanzo di formazione. Qualche altro ha scomodato il riferimento al romanzo gotico. Non pare che questo romanzo possa avere quelle caratteristiche: del romanzo di formazione, che ha in letteratura antichi, molti e celebri precedenti a partire dal Whilhelm Meister di Goethe per arrivare al giovane Holden, ha forse solo la descrizione del passaggio dall'età puberale a quella adulta. Dall'altro lo separano il soggetto e le atmosfere tipicamente anglosassoni e il contesto storico. Forse è soltanto un romanzo. E se ci si deve azzardare a una classificazione la più probabile sembra essere quella del thriller psicologico. Ma, ancora, forse e più semplicemente è un romanzo d'amore. Con forti connotazioni psicologiche, o psichiche, certo. Che scava dentro, nelle nostre paure, nelle nostre angosce, che fa scattare la immaginazione, quella forza visionaria che, a nostra insaputa, un po' come capita ai politici per l'acquisto delle loro case o per le espulsioni di ospiti scomodi, si impossessa di noi e, mentre facciamo una cosa banale, quotidiana, stupidissima, ci fa partire per la tangente e piombare in ricordi, sensazioni, pensieri, che credevamo di aver riposto in un angolo morto.
Sabrina Gregori ha grande forza evocativa, costruisce trame esatte, non ti lascia tranquillo, sei costretto - anche quando la pagina trabocca di dettagli un po' scontati e qualche volta ripetitivi, specie verso la fine - a seguirla nella sua prosa trascinante, mai banale.
Il personaggio di Milan, il compagno londinese, che a dispetto della prima impressione svolge un ruolo fondamentale nelle fasi di passaggio mentale di Sara, forse meritava qualche attenzione e qualche approfondimento in più.
E il finale, l'epilogo, anche se essenziale per chiudere la storia, sembra un po' melenso, forse non all'altezza della tensione che pervade tutto il libro, che, nell'insieme, è  molto godibile e si legge senza sosta.
Una notazione in più: finalmente un libro, oggigiorno, di una donna, di una vera scrittrice, che non ci racconta per pagine e pagine solo le sue pulsioni erotiche.
Brava Sabrina!
  
Giancarlo Re
21 luglio 2013

martedì 30 luglio 2013

Tempo di vacanze, mai senza un libro

Dimensioni: cm 21 x 14 x 1,5. Peso: 345 gr. Copertina lucida, più resistente all'acqua e alle macchie da olio solare... il libro perfetto da portare al mare!


lunedì 29 luglio 2013

martedì 23 luglio 2013

It's QPO time

Copertina di Massimo Goina

Quali complesse sensazioni ti può dare pubblicare un libro...

QUALCHE PIANO OLTRE, il mio secondo libro e il mio primo romanzo, è uscito questo mese nelle librerie ed è finito in mezzo alla gente. Ora gira, passa di mano in mano, trasmette il suo messaggio, porta emozioni, lascia le sue tracce. Da solo, senza di me. Un po' come un figlio che ha preso la sua strada, e tu rimani a guardarlo mentre la compie.
La storia esce dalla mia tastiera come un reperto archeologico che viene scoperto, quasi già esistesse per conto suo e fosse da me semplicemente svelato. E il messaggio che porta io lo comprendo dopo, e allora lo rafforzo; ma la pienezza dei suoi significati la capisco soltanto attraverso di voi, meravigliosi lettori, che in questi giorni mi contattate per portarmi i vostri commenti, le emozioni che avete vissuto, anche le critiche, fatte con la partecipazione di chi nella storia si è veramente tuffato. Sara e Paolo, protagonisti di una grande storia d'amore intrappolata in un velo oscuro, sono veri. E voi siete accanto a loro mentre lottano con l'inimmaginabile, combattono i loro mostri, cercano la speranza.
 Grazie a tutti voi, di cuore. Io resto a guardare, meravigliata e felice.


giovedì 6 giugno 2013

Mi fermo a guardare il mondo


Al di là della pubblicazione, scrivere è un atto liberatorio. È espressione della propria creatività, è libera manifestazione di pensiero, a volte così libera da non renderci conto di cosa ci sia dietro alle parole che abbiamo messo sulla carta. Se scriviamo per noi stessi, può essere anche terapeutico. Io sono convinta che sia necessario dialogare con la parte oscura di noi. Tutti ne abbiamo una, e non dobbiamo lasciarla sola, relegata in un angolo. È meglio parlarci, confrontarci con lei. Se ci risulta ostico e difficile, scrivere può aiutarci. Scrivere per gli altri, però, è un passo di grande apertura. Si impara ad essere molto ricettivi e a sviluppare la capacità di osservazione, essenziale per poter scrivere delle buone storie. Gli altri diventano i nostri primari soggetti d'interesse, fonte di ispirazione. Tutto ciò che ci circonda acquista nuovi aspetti, nella mente di uno scrittore: lo stimolo per un nuovo racconto può trovarsi anche in una conversazione fra due sconosciuti su un autobus. Inventare e scrivere storie aiuta ad aprire gli occhi sul mondo: li devi proprio allargare, fino a farli diventare enormi, e sporgerli, per vedere in panoramica. Spesso ci limitiamo a guardare soltanto davanti a noi, per pigrizia o per la fretta, ma se ci alleniamo ad ampliare la nostra visuale scopriremo molte cose. È sufficiente cominciare a prestare più attenzione, magari su meno dettagli per volta, però in modo più esauriente. L'importante è cogliere gli aspetti meno evidenti, i particolari più insoliti e bizzarri. E per far questo, è bene fermarsi. Lasciamo correre il mondo e fermiamoci a guardarlo-