In ognuno di noi soggiorna un lato oscuro, con il quale forse è meglio dialogare, perchè se troppo a lungo volutamente ignorato, esso può diventare prepotente e pericoloso...

mercoledì 28 agosto 2013

Chiacchierando in radio...

Ecco il link di una simpatica mattinata a Radio Capodistria, parlando, tra musica e sorrisi, di Qualche piano oltre con Barbara Urizzi e Daniele Kovacic:
La Radio Fuori - 26/08/2013



Che regalo mi aspetta oggi?

Una nuova recensione, come una piccola sorpresa!
Luca Favaro, blogger di libri e autore di racconti, viene catturato in una libreria della provincia di Treviso dalla copertina di Qualche piano oltre. Acquista il romanzo, lo legge d'un fiato e scrive una lunga recensione:
recensione QPO di Luca Favaro
Grazie a Luca, per la sensibilità con cui ha colto i particolari nelle pieghe della storia di Sara e Paolo, e grazie a Massimo Goina, che con la sua copertina ha attirato la sua attenzione. :-)

martedì 20 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE sulle Cronache Isontine

Cronache Isontine
Quotidiano online della Provincia di Gorizia:
il thriller al femminile di Sabrina Gregori


Maria Irene Cimmino, Presidente dell'Associazione culturale "IrReale-narrativakm0", recensisce QUALCHE PIANO OLTRE

Qualche Piano Oltre
ed. Linee Infinite

A tre anni dall'uscita del suo primo libro, Tre Innocui Deliri, Sabrina Gregori lascia momentaneamente i racconti per un romanzo: Qualche Piano Oltre.
E ancora una volta l'indagine affonda nelle inquietudini dell'animo femminile, nelle sue molteplici sfaccettature, là dove le zone d'ombra appaiono spesso più ampie delle zone di luce.

Il romanzo descrive con continui flash-back la storia di Sara, dall'infanzia all'età adulta, e in particolare la sua amicizia con Paolo, personaggio inquieto e custode di un oscuro segreto, dapprima compagno di giochi, poi oggetto di un grande amore.

Molte sono le tematiche che l'autrice affronta nel libro: i giochi dei bambini in un cortile condominiale, l'amicizia e la condivisione dei primi segreti, i turbamenti dell'adolescenza, il coraggio e la paura, i personaggi fantastici che si innestano in situazioni reali: in breve la rappresentazione della vita che talvolta avviene anche valicando la porta di un altrove, di un altro piano, dove si compiono tutte le scelte, dove la memoria assume una valenza diversa, un diverso significato.
Con un gesto consuetudinario e all'apparenza del tutto normale, come entrare in un ascensore e premere il pulsante, Sara verrà chiamata a intraprendere un percorso a ritroso che la porterà verso la piena maturità e autoconsapevolezza. L'ascensore infatti sembra non fermarsi, prosegue la sua corsa verso un luogo indefinito e indefinibile dove invece tutto accade, dove il passato si confonde con il presente in una dimensione atemporale.

Magistrale è il modo in cui l'autrice riesce a trasmettere il caleidoscopico mondo del sentire femminile, del dolore di una donna nella sua accezione cosmica e universale: l'abbandono, l'umiliazione, lo scoramento, l'indicibilità di una passione, l'impossibilità di spiegare e spiegarsi, il disvelarsi di un amore totalizzante che lascia senza fiato, inebria e sconvolge, riempie di quell'energia che porta a scelte che possono cambiare la vita.

Il romanzo è anche un percorso di speranza. Da un amore incompiuto, Sara giungerà ad un nuovo concetto di amore: verso se stessa e verso gli altri, un sentimento che apre al mondo, per vivere consapevolmente la pienezza della sua esistenza.

 Sabrina Gregori opera, in questo libro, una grande ricerca sulla parola scritta. Il suo linguaggio, che tocca tutte le corde del sentimento, è asciutto e levigato, capace, con la forza del chiaroscuro, di smorzare i momenti più cupi lasciando che dal tessuto narrativo traspaia ogni piccola emozione, ogni palpito, persino nell'insostenibilità di una tragedia.

Un'autrice di indubbio talento che si muove su un terreno a lei congeniale, con una storia di grande respiro che lascerà un segno duraturo nell'animo del lettore sensibile.


mercoledì 14 agosto 2013

QPO a occhi aperti

Oggi, mercoledì 14 agosto, alle 11.15 occhi aperti su QUALCHE PIANO OLTRE! Su Radio Rai Uno Fvg, io, Stefano Caso e Fabia Trotta presenteremo i nostri rispettivi libri alla trasmissione "Radio a occhi aperti", ospiti dei bravissimi Claudia Brugnetta e Alberto Rochira. Chiacchiere, curiosità, qualche breve lettura per darvi un piccolo assaggio... W la radio!!

martedì 13 agosto 2013

QUALCUNO ALLA PORTA diventa un film

QUALCUNO ALLA PORTA è un racconto che ho scritto per l'antologia NERO 13, una raccolta di 13 racconti dei migliori giallisti (& C.) del Friuli Venezia Giulia, pubblicata nel 2012 da Libra Edizioni.
Alice si sveglia nel cuore buio della notte dopo aver sentito bussare alla sua porta. Il sogno interrotto dall'improvviso risveglio era un vero incubo e Alice è quasi sollevata. Ma poco dopo, i colpi sulla porta di casa si ripetono e la paura sale, mentre Alice ripercorre con la mente il sogno da cui si è svegliata. Nel sogno Max, l'uomo di cui è innamorata, l'ha chiamata per parlarle, ma quando Alice lo raggiunge nel suo appartamento ciò che trova non è proprio quel che si aspettava.
Amore e possesso, sogno e realtà. Tutto questo si tramuta nel corto di Marco Giovanetti. E colpisce come un pugno allo stomaco.

clicca per vedere il trailer di QUALCUNO ALLA PORTA

lunedì 12 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE inizia così...


Prologo

Con il cuore che batteva come un dannato, Sara strinse gli occhi a fessura e li schermò con la mano, cercando di abituarsi alla luminosità abbagliante. Quando riuscì a mettere a fuoco l’ambiente, il cuore per un istante si fermò.
In quel piano della palazzina dove aveva vissuto per ventiquattro anni, le scale non c’erano, a salire a scendere. Le porte, invece, erano proprio li, dove dovevano essere. Sara esitò, confusa dalla familiarità dell’ambiente combinata alla dimensione surreale. Tutto era assolutamente immobile, non c’era un alito d’aria e regnava il più completo silenzio. Fece un passo e si bloccò.
«E se stessi solo sognando?» si chiese ad
alta voce. Con gesto infantile si pizzicò il braccio, ma non accadde nulla: era ferma, in piedi, nello stesso e identico posto. Si girò verso l’ascensore con cui era salita e rimase a bocca aperta. Dietro di lei c’era un’altra parete interamente bianca. L’ascensore era scomparso.
«No!» Si proiettò con le mani sulla parete nuda. Il muro era freddo al tatto e un brivido la percorse da capo a piedi. «Maledizione!» Dovunque si trovasse, non c’era modo di andarsene.


martedì 6 agosto 2013

QUALCHE PIANO OLTRE nell'Isola del Sole


Stasera, martedì 6 agosto, alle h. 18.30, vi aspetto per un fresco aperitivo letterario, con letture e musica, all'Hotel Savoy di Grado. Maria Irene Cimmino, presidente dell'Associazione Culturale IrReale Narrativa Km0, presenta il mio romanzo QUALCHE PIANO OLTRE. Ci accompagneranno le letture dell'attrice Cinzia Borsatti e la musica della chitarra del musicista Emanuele Smilzo Romano.








... fuori caldo torrido, dentro brividi da QPO! brrrrrr!!!!!!!!!!












giovedì 1 agosto 2013

Recensione di QUALCHE PIANO OLTRE a cura di Giancarlo Re


QUALCHE PIANO OLTRE, di Sabrina Gregori

  
Il "piano oltre" è quello dove arriva, si muove, si articola in molti labirintici dettagli questo trascinante libro nutrito da una immaginazione quasi lussureggiante e sorretto da uno stile esatto e impeccabile.
Sabrina Gregori, con questo nuovo romanzo, immagina un personaggio femminile, Sara, che dà progressivamente corpo alle sue fantasie, narra il suo percorso di crescita da bambina a giovane donna che porta dentro di sé senza mai separarsene del tutto la sua infantile curiosità inesausta, il suo stupore davanti al mondo, grande sia pure nel ristretto cerchio ambientale della sua adolescenza, la fame di conoscenza di quando era bambina. E' l'età dove si è formato tutto quello che ci seguirà poi, nel ricordo e nell'immaginazione. Dove, per la protagonista Sara, probabile e ben dissimulato alter ego dell'autrice, è nato ed è cresciuto l'unico grande amore della sua vita, Paolo.
Paolo è il personaggio chiave del romanzo, il protagonista un po' irreale, un po' magico e un po' malefico che riempie tutta la vita di Sara, nel bene prima, nei primi candidi e quasi camerateschi approcci, e  poi nel progressivo, tragico e un po' surreale disfacimento finale. Paolo passa poco alla volta dai primi sintomi a crisi sempre più gravi e devastanti di un male perverso, complicato dalla visione di figure fantasmatiche che diventeranno nel finale protagoniste anche nella vita di Sara. Le crisi di Paolo lo fanno precipitare in un mondo di incubi e di ossessioni che la sua giovane e innocente amica non può, sulle prime, capire. E Sabrina Gregori fa progredire questa storia con grande sapienza, quasi scenica, alternando il racconto delle varie fasi della vita di Sara con efficaci flasback all'indietro, là dove i sogni e le fantasie dei due ragazzi, là nella loro tana segreta, erano cominciati.
Il "piano oltre" infatti è quello cui Sara non riesce ad approdare, nell'ascensore, rientrando da adulta nella casa dei genitori, perché piomba con il ricordo e l'immaginazione nel pieno del fatto più importante e più tragico della sua vita, in un'atmosfera onirica e rarefatta dove pian piano, passando attraverso esperienze anche sensoriali particolari e dolorose, riesce a recuperare la serenità.
Dura impresa è rendere la sostanza di questo romanzo, per l'intrecciarsi dei momenti di realtà e di sogno-immaginazione che pure svolgendosi su piani diversi sono perfettamente calibrati e funzionale gli uni agli altri. Sensazioni, paure, incubi sono alternati a spezzoni di vita normale: la carriera lavorativa della protagonista, la sua vita in famiglia e il suo stretto rapporto con la madre, gli incontri con le amiche, la decisione improvvisa di staccarsi da tutti e di rifugiarsi a Londra, dove, con un inglese fluente, intreccia una relazione con un giovane musicista slavo che si innamora di lei e le fa conoscere per la prima volta l'amore fisico. E poi l'abbandono repentino, il ritorno a casa, il rientro in città. Sempre con il suo Paolo nella mente e nel cuore.
Che dire? Qualcuno lo ha definito un romanzo di formazione. Qualche altro ha scomodato il riferimento al romanzo gotico. Non pare che questo romanzo possa avere quelle caratteristiche: del romanzo di formazione, che ha in letteratura antichi, molti e celebri precedenti a partire dal Whilhelm Meister di Goethe per arrivare al giovane Holden, ha forse solo la descrizione del passaggio dall'età puberale a quella adulta. Dall'altro lo separano il soggetto e le atmosfere tipicamente anglosassoni e il contesto storico. Forse è soltanto un romanzo. E se ci si deve azzardare a una classificazione la più probabile sembra essere quella del thriller psicologico. Ma, ancora, forse e più semplicemente è un romanzo d'amore. Con forti connotazioni psicologiche, o psichiche, certo. Che scava dentro, nelle nostre paure, nelle nostre angosce, che fa scattare la immaginazione, quella forza visionaria che, a nostra insaputa, un po' come capita ai politici per l'acquisto delle loro case o per le espulsioni di ospiti scomodi, si impossessa di noi e, mentre facciamo una cosa banale, quotidiana, stupidissima, ci fa partire per la tangente e piombare in ricordi, sensazioni, pensieri, che credevamo di aver riposto in un angolo morto.
Sabrina Gregori ha grande forza evocativa, costruisce trame esatte, non ti lascia tranquillo, sei costretto - anche quando la pagina trabocca di dettagli un po' scontati e qualche volta ripetitivi, specie verso la fine - a seguirla nella sua prosa trascinante, mai banale.
Il personaggio di Milan, il compagno londinese, che a dispetto della prima impressione svolge un ruolo fondamentale nelle fasi di passaggio mentale di Sara, forse meritava qualche attenzione e qualche approfondimento in più.
E il finale, l'epilogo, anche se essenziale per chiudere la storia, sembra un po' melenso, forse non all'altezza della tensione che pervade tutto il libro, che, nell'insieme, è  molto godibile e si legge senza sosta.
Una notazione in più: finalmente un libro, oggigiorno, di una donna, di una vera scrittrice, che non ci racconta per pagine e pagine solo le sue pulsioni erotiche.
Brava Sabrina!
  
Giancarlo Re
21 luglio 2013