Riprendiamo il discorso della scrittura e della passione per il brivido.
Non nascondo il mio amore per il grande maestro: Stephen King. La mia passione per i suoi libri è iniziata quando avevo 19 anni e un mio amico mi prestò "Le notti di Salem": amore a prima lettura!
"Le notti di Salem" (titolo originale "Salem's Lot"), pubblicato nel 1975, fu il secondo romanzo di King, dopo "Carrie", del 1974. La storia è ambientata nell'immaginaria città di Jerusalem's Lot, Maine, e parla di vampiri. King ha ben presente l'importanza del "Dracula" di Bram Stoker, che spesso utilizza come riferimento. Così costruisce un romanzo horror dal carattere classico, basato sulla tensione, ma con nuovi elementi e un'accurata analisi emozionale dei personaggi. Il romanzo viene poi ripreso per diverse versioni televisive e cinematografiche.
Se ora dicessi che me lo ricordo per filo e per segno, mentirei, ma quello che so è che si tratta di un libro che mi ha affascinata. Ero già una simpatizzante del genere, ma il modo di scrivere di King mi ha definitivamente conquistata. E la cosa che mi piace di più di questo libro è che rappresenta un chiaro punto di riferimento per me: se qualcuno mi chiede quando penso sia cominciata la mia passione per la letteratura del brivido, rispondo senza dubbio "quando ho avuto in mano Le notti di Salem".
Quando penso a questo libro mi viene in mente una sera d'estate, sotto al Castello di San Giusto, a Trieste. Non saprei dire se fosse la sera in cui Piero (così si chiamava l'amico che me lo prestò) mi diede il libro o il momento in cui lo commentammo insieme, ma mi sembra ancora di sentire la brezza leggera della sera che si muove fra gli alberi e le fresche risate degli amici della compagnia. Quando un libro evoca tali immagini vuol dire che ti ha fatto un bel regalo :-)
Quasi quasi ora me lo vado a cercare per rileggerlo... chissà che effetto mi farebbe dopo tanti anni...!
eccolo qui Piero, è vero, belle quelle serate da ventenni spensierati.. sai, sono veramente felice di quello che è successo, mai avrei pensato che un'azione banale come quella di prestare un libro potesse avere così importanti risvolti, che meraviglia! sai che in questi giorni non penso ad altro e che questo sta tirando fuori anche a me una voglia di scrivere che non si faceva sentire da anni?
RispondiEliminaPier (mi chiamo così in questa fase della mia vita), quello delle "Notti di Salem"